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OnlyFans

Di cosa si tratta

Da un paio d’ anni si sente parlare di OnlyFans, ma pochi di noi sanno davvero di cosa si tratta. OnlyFans è una piattaforma social, creata nel 2016 da una compagnia con sede a Londra dove gli utenti possono vendere e/o comprare contenuto di altri creator. Si tratta dunque di una piattaforma ‘content delivery’, che ospita una serie di servizi, tra cui tutorial di cucina, corsi di yoga, ma anche immagini e video softcore e pornografici.
OnlyFans è nato con una politica di ‘pubblica quello che vuoi’, però, in seguito a critiche e preoccupazioni riguardo la diffusione di materiale illegale, la piattaforma tollera il caricamento di immagini e video che aderiscono a delle severe linee guida. È importante rimarcare che OnlyFans non si tratta di una piattaforma di incontri e nemmeno di un sito che pubblicizza servizi escort, dato che questo è vietato dai termini e condizioni del sito.
La piattaforma conta più di 120 milioni di utenti, e applica un tasso del 20% per contenuto. Questo ha rappresentato un beneficio sia per la compagnia che per i creator, con il top 1% di creator che guadagnano milioni di dollari all’anno. La politica di Onlyfans che possiamo definire liberista ha preparato la strada ad un contenuto adulto sessualmente esplicitio emancipato .

Tabella dei Contenuti

Perchè è così popolare?

Perchè Onlyfans è diventato così popolare, quando esistono già siti di pornografia gratuiti? Cosa rende le persone disposte a pagare?
Essere più sessualmente suggestivi piuttosto che espliciti è la chiave per mantenere l’interesse e i seguaci di cui vanta Onlyfans. L’esperienza porno è caratterizzata da un’interattività ed è basata sui desideri del cliente, al contrario della tradizionale pornografia standard, che viene consumata passivamente. L’accesso a contenuto più esclusivo e ad una comunicazione più intima che promette livelli più elevati di interazione viene monetizzato da one-off tips.
Tutti siamo coscienti dello stigma che avvolge il mondo del sex work, e il sex work online non fa eccezione.
Onlyfans crede nella redistribuzione del potere dentro all’industria del sesso, dando il potere all* sex workers, partendo con l’offrire all* creators la libertà di stabilire un prezzo per i loro servizi. Su questa piattaforma, l* sex workers sono interamente in controllo del materiale digitale che decidono di caricare o eliminare dal loro profilo OnlyFans.

Minori

Esisteva anche la preoccupazione che minori di 18 anni, soprattutto ragazze, attratte dalla ricompensa economica di postare contenuto su Onlyfans, riuscivano a circumnavigare le misure di verifica dell’età del sito.
Un documentario della BBC intitolato ‘Nudes4sale’ ha condiviso quanto fosse facile per i minorenni vendere materiale esplicito su OnlyFans. Il documentario racconta la storia di una ragazzina di 16 anni, che, grazie all’uso della carta d’identità di un’amica maggiorenne, ha potuto creare un profilo OnlyFans ed arrivare a guadagnare circa 20.000 sterline al mese.
La quantità di minorenni che condividono loro materiale sulla piattaforma è preoccupante. Vedendo che anche attori Disney, come Bella Thorne, e artisti pop, come Cardi B, sono presenti sulla piattaforma, quest* ragazz* non vedono chiaramente i pericoli che potrebbero derivare da questa attività.
Uno dei pericoli più grandi è infatti quello che in inglese viene chiamato ‘sextortion’, ovvero la minaccia di diffusione di un’immagine o video esplicito dell* ragazz* in modo da costringerli a fare qualcosa. Lo stress e il disagio che deriva da questa condizione, porta le vittime di sextortion ad affrontare seri problemi nella transizione alla vita adulta, come la depressione, la tossicodipendenza e l’alcolismo.
Se da un lato, il sito è riuscito a cambiare l’ambiente lavorativo de*sex workers in positivo, terabytes di contenuto esplicito sono stati rubati dalla piattaforma. Onlyfans non è stato hackerato. Il furto di materiale è il risultato di clienti che trasferiscono il materiale dalla piattaforma e lo condividonoo su siti con cloud storage, usando uno strumento chiamato ‘scraper’, che può essere usato da chiunque con un minimo di background tecnico. Specificamente, questi utenti utilizzano i periodi di prova gratuita per trasferire la maggior quantità di contenuto possibile ad altri siti, dotati di cloud. Dopo che è avvenutala vendita illegale di questo materiale esplicito, è impossibile fermare la circolazione di questo materiale, che prima o poi viene venduto alle più grandi piattaforme di pornografia gratuita, come Pornhub e YouPorn.
Le conseguenze non si limitano al fatto che l* sex worker di Onlyfans non ricevano soldi per il loro contenuto. Quando avviene lo scraping, assieme al loro materiale, vengono anche rubate informazioni personali, come i documenti d’identità e gli indirizzi di casa, ponendo in serio pericolo la loro sicurezza personale
Sebbene questi problemi siano molto seri e concreti, è importante non esagerare il pericolo che può derivare da OnlyFans. Infatti, la pedopornografia e lo sextortion esistevano ancora prima della creazione di questa piattaforma social. Detto ciò, c’è ancora un margine di miglioramento molto ampio in cui OnlyFans potrebbe bloccare i minorenni dalla propria piattaforma e implementare misure contro lo scraping.

Futuro di OnlyFans

Guardando al futuro di Onlyfans, l* sex workers temono il fenomeno della gentrificazione digitale del sito, ovvero che compagnie tech utilizzino il contenuto di sex workers per attirare più visitatori e, una volta raggiunti abbastanza visitatori, marginalizzino l* sex workers dal sito.
Questo timore è fondato sul fatto che piattaforme simili, come Tumblr e Patreon, hanno agito così nel passato e, ovviamente, sullo stigma che i contenuti softcore e porno apportano alla piattaforma.
OnlyFans, assieme a molte altre piattaforme di contenuti espliciti, ha ancora molta strada da fare in tema di protezione dei creators e sex workers. Detto questo, non sono i siti a fare lo scraping, ma i clienti. Questo è una prova lampante dello stigma che ci sia attorno alla professione di lavoratore sessuale. La conseguenza di questo stigma è l’esclusione sociale
E’ davvero necessario un cambiamento nella percezione che le persone hanno nei confronti del sex work, di come può essere consumato il contenuto e di come si vedono l* sex workers, non più come vittime o criminali, ma come lavoratori*i che devono essere tutelat*.